La bresaola è un affettato molto popolare, spesso considerato un alimento salutare, soprattutto tra chi segue una dieta ipocalorica o è appassionato di fitness. Tuttavia, come tutti i cibi, anche la bresaola presenta pregi e difetti che è importante conoscere prima di inserirla regolarmente nella propria alimentazione. Ma quante volte a settimana dovresti mangiare la bresaola? E cosa ne pensa una nutrizionista a riguardo? Scopriamolo insieme.
I pregi della bresaola
La bresaola è un salume magro, generalmente ricavato dalla carne di manzo, sottoposta a un processo di salatura e stagionatura. Uno dei principali vantaggi della bresaola è il suo basso contenuto di grassi. Rispetto ad altri salumi, come il prosciutto crudo o la mortadella, la bresaola è molto meno calorica: una porzione di 100 grammi contiene circa 150 calorie e solo 2 grammi di grassi, di cui la maggior parte sono grassi saturi.
La bresaola è anche una fonte eccellente di proteine: 100 grammi di prodotto ne contengono circa 32 grammi. Questo la rende una scelta ideale per chi ha bisogno di un apporto proteico adeguato, ad esempio sportivi, persone che vogliono aumentare la massa muscolare o chi segue una dieta povera di carboidrati. Inoltre, è ricca di minerali importanti, come ferro e zinco, che svolgono ruoli cruciali nel mantenimento di un sistema immunitario forte e nel trasporto dell’ossigeno nel sangue.
Un altro vantaggio della bresaola è la sua versatilità in cucina: può essere consumata in piatti freddi, come insalate o sandwich, oppure abbinata a ingredienti sani come rucola, limone, olio d’oliva e scaglie di parmigiano. Inoltre, il suo sapore delicato la rende un alimento facilmente abbinabile a diverse ricette.
I difetti della bresaola
Nonostante i numerosi pregi, la bresaola non è priva di difetti, che devono essere presi in considerazione soprattutto da chi ne consuma grandi quantità.
Il primo elemento critico è l’alto contenuto di sodio. Essendo un prodotto stagionato e salato, la bresaola contiene circa 1,5-2 grammi di sodio ogni 100 grammi. Questo è un aspetto importante da valutare per le persone che devono controllare l’apporto di sale nella dieta, come quelle che soffrono di ipertensione o problemi cardiaci. Il consumo eccessivo di sodio può infatti contribuire ad aumentare la pressione arteriosa e, a lungo termine, danneggiare il sistema cardiovascolare.
Un altro aspetto da considerare è la presenza di nitrati e nitriti, conservanti utilizzati nella lavorazione di molti salumi, compresa la bresaola. Questi composti possono, in determinate condizioni, trasformarsi in nitrosammine, sostanze potenzialmente cancerogene. Anche se i livelli di questi additivi sono regolamentati e ritenuti sicuri entro certi limiti, è sempre consigliabile non esagerare con il consumo di alimenti che li contengono.
Quante volte a settimana consumare la bresaola?
Secondo molti nutrizionisti, tra cui la dottoressa Laura V., il consumo di bresaola deve essere moderato, proprio a causa del suo contenuto di sale e di conservanti. La bresaola può essere inserita nella dieta una o due volte a settimana, in porzioni moderate (circa 50-70 grammi). Questo quantitativo permette di beneficiare delle sue qualità nutrizionali senza eccedere nei possibili rischi legati al sodio e ai conservanti.
La nutrizionista sottolinea che, nonostante la bresaola possa essere considerata un’opzione più salutare rispetto ad altri salumi, non è priva di rischi se consumata in modo eccessivo. È fondamentale abbinarla a una dieta equilibrata, ricca di frutta, verdura, cereali integrali e altre fonti di proteine magre, come il pesce o il pollo, per garantire un apporto nutrizionale variegato.
Inoltre, per chi soffre di ipertensione o è soggetto a patologie cardiovascolari, è raccomandato ridurre ulteriormente il consumo di bresaola e consultare un nutrizionista per valutare la possibilità di sostituirla con alimenti a basso contenuto di sodio.
Conclusioni
In sintesi, la bresaola è un affettato con numerosi pregi, tra cui l’alto contenuto proteico e il basso apporto di grassi, che la rendono una scelta popolare tra chi vuole mantenere la linea o aumentare l’apporto proteico. Tuttavia, il suo contenuto di sodio e conservanti come i nitrati ne limitano il consumo settimanale. Per una persona sana, consumare bresaola una o due volte a settimana è generalmente considerato sicuro, purché inserita in un’alimentazione bilanciata e varia.
Se invece soffri di patologie legate all’apparato cardiovascolare o devi limitare l’apporto di sale, è meglio consumarla con ancora maggiore moderazione e privilegiare altre fonti di proteine magre e poco salate. Come sempre, il consiglio di un professionista della salute è fondamentale per personalizzare la tua alimentazione in base alle tue esigenze.